L'osteonecrosi alla testa del femore

L’osteonecrosi della testa del femore è la forma di necrosi ossea più frequente.

Si presenta, nella maggior parte dei casi, come forma idiopatica, anche se spesso la si può riscontrare associata a grave artrosi.

Il primo sintomo dell’osteonecrosi alla testa del femore è il dolore all’anca, di norma riferito all’inguine, ma che può presentarsi anche al gluteo e/o alla superficie anteriore della coscia. Il dolore si aggrava caricando il peso sull’arto colpito e può essere tanto intenso da limitare i movimenti articolari e compromettere il cammino.

Anche se non tutti sono d’accordo, noi riteniamo che in questi casi sia importante scaricare l’arto colpito utilizzando due stampelle, per evitare che la necrosi possa compromettere l’integrità della corticale causandone il collasso e compromettendo la possibilità di giungere a una completa guarigione.  

In mancanza di trattamenti efficaci, la necrosi asettica della testa del femore tende ad aggravarsi portando alla perdita definitiva della funzione articolare che richiede l’intervento chirurgico per l’inserimento di una protesi d’anca.

Per valutare la gravità e la fase dell’osteonecrosi della testa del femore sono disponibili diverse classificazioni; quella più frequentemente utilizzata è la classificazione Steinberg basata sulle immagini ricavate con la risonanza magnetica. Secondo questa classificazione, si riconoscono 6 stadi di gravità della patologia, ciascuno dei quali, a sua volta, suddiviso in 3 livelli (A, B, C) a seconda dell’estensione della lesione sulla testa femorale (< 15%; compreso fra il 15 e il 30%; < 30%).

Lo stadio 1 è caratterizzato dalla presenza del solo edema intra spongioso; lo stadio 2 evidenzia la presenza di lesioni cistiche nell’osso spongioso, espressioni di perdita di sostanza; lo stadio 3 evidenzia la presenza di collasso sub condrale senza il cedimento della corticale (segno della semiluna). Gli stadi successivi mostrano appiattimento della testa femorale (stadio 4); riduzione dello spazio articolare e coinvolgimento dell’acetabolo (stadio 5); degenerazione progressiva dei capi articolari.

 

Approfondimenti:

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