L'ossigenoterapia nella cura dell'algodistrofia

L’algodistrofia è una patologia i cui meccanismi fisiopatologici non sono completamente chiari. Coinvolge prevalentemente le estremità e si manifesta con dolore urente, edema (gonfiore) arrossamento della cute, allodinia (percezione di dolore per stimoli normalmente non in grado di provocarlo) e iperalgesia (amplificazione degli stimoli dolorifici).

La definizione più precisa della sindrome sopra descritta è sindrome dolorosa regionale complessa tipo 1 o tipo 2. Le forme tipo 1 sono idiopatiche (senza causa nota) benché spesso conseguenti a traumi, ma senza evidenti alterazioni anatomiche che possano giustificarle; le forme tipo 2, dette anche causalgia, sono quelle conseguenti ad un danno documentato del nervo periferico.

Nei quadri algodistrofici, spesso si riconoscono alterazioni dell’osso, apprezzabili con la risonanza magnetica, analoghe a quelle presenti nelle fasi iniziali dell’osteonecrosi asettica e caratterizzate dalla presenza di edema intra spongioso. Questa condizione pone seri problemi di diagnosi differenziale con l’osteonecrosi asettica, risultando spesso indistinguibili all’imaging radiologico. Pertanto, per una diagnosi corretta è fondamentale la valutazione clinica di un Medico esperto. 

 

Le sindromi dolorose regionali complesse traggono beneficio dall’ossigenoterapia iperbarica per gli effetti di quest’ultima sull’edema sia dell’osso che dei tessuti molli e per gli effetti positivi sulla flogosi (infiammazione).

I protocolli terapeutici variano dalle 20 alle 50 sedute o più, con molta variabilità dipendente dal contesto clinico in cui la sindrome si è generata.

 

Approfondimenti:

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