Le ferite difficili sono lesioni cutanee croniche che presentano scarsa tendenza alla guarigione nonostante il corretto inquadramento diagnostico e terapeutico. Volendo dare un riferimento temporale, potremo parlare di ferite difficili quando il miglioramento non si presenta entro le 4 settimane di adeguata terapia. Si tratta di una problematica molto diffusa in Italia: ne soffrono, infatti, più di due milioni di persone. La popolazione anziana è quella maggiormente colpita a causa sia dell’età, sia per la frequente presenza di patologie croniche concomitanti.
Il corretto inquadramento delle ferite difficili comincia individuando la principale causa scatenante, ovvero la condizione patologica preesistente che compromette la possibilità di guarigione. Si parla, quindi, di ulcere venose, ulcere arteriose, ulcere diabetiche, ulcere
vasculitiche, ulcere da radioterapia, ulcere da pressione, ulcere da trauma o ustione.
A tal proposito, si deve ricordare che nella maggior parte dei casi, la malattia sottostante non
è la condizione che fa nascere l’ulcera (che normalmente è causata da traumi o attriti) ma
quella che ne favorisce l’insorgenza e ne impedisce la guarigione.
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