La ricerca del PFO a scopo di screening può essere effettuata con due esami specifici: l’ecodoppler transcranico con contrasto e l’ecocardiogramma transtoracico con contrasto.
Entrambi gli esami si effettuano con apparecchi a ultrasuoni e indagano eventuali comunicazioni fra le sezioni del cuore e il passaggio di bolle dall’atrio destro a quello sinistro, seguendo il percorso di mezzo di un contrasto che viene iniettato nella vena di un braccio. Il mezzo di contrasto è assolutamente innocuo essendo costituito da un mix di soluzione fisiologica (8 cc) e aria (1 cc) e sangue dello stesso paziente (1 cc).
Il primo esame indaga la presenza di bollicine d’aria nelle arterie cerebrali, mentre il secondo ricerca il passaggio di bolle a livello degli atri cardiaci essendo una vera e propria ecocardiografia.
In entrambi i casi la dimensione dell’eventuale PFO viene desunta dalla quantità di bolle rinvenute nelle arterie cerebrali o nel cuore sinistro.
Qualora dai due esami emerga un elevato shunt destro-sinistro, può essere effettuata una valutazione completa del PFO tramite l’ecocardiogramma transesofageo, cioè un’ecografia cardiaca con l’utilizzo di una sonda nell’esofago. Tale indagine è necessaria solo per la valutazione pre-chirurgica per problematiche di norma non correlate all’immersione subacquea.
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