L’osteomielite necessita di un approccio terapeutico combinato che preveda la pulizia
chirurgica del focolaio infettivo e una terapia antibiotica mirata, ossia impostata dopo
l’identificazione dei germi responsabili dell’infezione. Questa avviene mediante un esame colturale sul materiale prelevato durante l’intervento per escludere la presenza di resistenze agli antibiotici da utilizzare.
L’ossigenoterapia Iperbarica (OTI) è un'efficace terapia adiuvante ai trattamenti di primo
livello sopra menzionati, in quanto:
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ripristina la normale ossigenazione dei tessuti colpiti;
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favorisce la formazione di un nuovo circolo capillare indispensabile per un’azione ottimale
delle difese dell’organismo;
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combatte l’infiammazione e l’edema;
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potenzia l’azione degli antibiotici e favorisce la sintesi di nuovo osso.
L'OTI risulta di fondamentale importanza quando sono presenti condizioni locali o sistemiche
di compromissione, come la mortificazione dei tessuti molli, per traumi o per schiacciamento
o per compromissione dell’apporto vascolare; oppure, quando il paziente è affetto da malattie croniche che possono compromettere il processo di guarigione, come il diabete, le malattie reumatologiche in terapia cortisonica, le malattie vascolari, ecc… Anche cattive abitudini di vita, come l’abitudine al fumo o all’alcool sono spesso responsabili di insuccessi terapeutici e giustificano ampiamente l’impiego adiuvante dell'ossigeno.
L'OTI viene utilizzata prevedendo un primo ciclo che preceda la chirurgia e un ciclo
successivo che segua la chirurgia, in associazione agli antibiotici.
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