Come si cura l'ipoacusia improvvisa?

In caso di ipoacusia improvvisa, il successo del trattamento non è per nulla scontato ed è strettamente legato a una diagnosi tempestiva e a un inizio immediato delle terapie, che secondo le recentissime linee guida della American Academy Otolaringology dovranno prevedere l’ossigenoterapia iperbarica e il cortisone sistemico, meglio se associati e contestuali, da effettuarsi entro 14 giorni dall’insorgenza della sintomatologia.

 

I protocolli diagnostico terapeutici dell’AUSL di Bologna, per l’utilizzo della ossigenoterapia iperbarica, indicano che - in assenza di controindicazioni all’OTI - non è giustificato dilazionare l’inizio, in attesa di recuperi spontanei o conseguenti ad altre terapie, oltre il 7° giorno dall’esordio. In caso di ritardo diagnostico, il limite temporale oltre il quale non sarà più possibile prescrivere OTI è di tre mesi dall’insorgenza dell’ipoacusia.

 

Il protocollo OTI di trattamento dell’ipoacusia improvvisa prevede un primo ciclo di 10 sedute (da effettuarsi quotidianamente, dal lunedì al sabato) e un successivo controllo ORL con esame audiometrico. Nel caso di recupero completo della soglia tonale la terapia si ritiene completata, mentre si potrà procede a un secondo ciclo di altre 10 sedute qualora il recupero della soglia uditiva sia parziale (miglioramento di 10 decibel nella PTA e di eventuali acufeni/vertigini).

 

Al Centro Iperbarico di Bologna, per garantire ai pazienti sottoposti ad OTI la migliore assistenza possibile, è operativo un ambulatorio specialistico di audiologia, diretto dalla dottoressa Lisa Gamberini, e uno di ORL, diretto dal dott. Pierluigi Bosi, dove è possibile effettuare visite, consulenze ed esami strumentali.

 

Approfondimenti:

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